Margarida Leitão – 2015
61′
Portogallo
TffDoc/Internazionale
La regista Margarida Leitão ha deciso di filmare le sue visite alla nonna nell’arco di tre anni. Nella tranquillità della casa, la videocamera coglie il rapporto che lega le due donne nonostante i cinquant’anni di differenza.
Tutte le riprese sono fatte in casa della nonna. Uno spazio molto intimo ma che si apre al mondo in modo molto semplice e genuino, soprattutto per quanto riguarda la signora. Lei riesce a rappresentare quella che potrebbe essere la tipica nonna portoghese. Si preoccupa di sua nipote in maniera tradizionale, la conforta parlando, in generale, in un modo familiare. Si chiude in casa perché fuori non si sente al sicuro, vivendo una vita solitaria ed ombreggiata da tante paure che finiscono per essere normali per chi, come lei, ha una determinata consapevolezza della vita. La saudade e i vecchi oggetti sono raccontati in maniere potente, soprattutto nell’ambiente in cui sono stati ripresi.
Il film mi è sembrato abbastanza sperimentale (direi quasi amatoriale). Si accompagna la regista nella ricerca di un’inquadratura, nella posizione della videocamera, negli esperimenti con i giochi di luce, che restituiscono a volte immagini sfocate, non chiare. Il film non ha una trama, è fatto di tanti piccoli momenti di tutti i giorni che spesso non hanno una continuità. Solo chi ha un contatto con il Portogallo riesce a trarre il bello o la comicità di alcune battute o il modo in cui si esprime la nonna. La regista è la persona che nel mezzo di tanta naturalità rende la sceneggiatura un po’ meno leggera, forse perché nel complesso lei è la più consapevole del lavoro e del messaggio che vuole trasmettere.
Un film che mostra due generazione diverse, ed il tempo che le separa e che le unisce.
Marianne Fonseca