Regia di Jim Mickle (USA, 2013, 105’)
Mickle ci prova, si impegna ci mette molto di suo, abbandona alcune sbrodolature viste in Mulberry St, sicuramente con questa pellicola avanza, ma altrettanto sicuramente rende palesi alcuni suoi vizi di forma. Pellicola uscita in precedenza in versione Messicana, riportata nella profonda America del nord, fatta di silenzi, di povertà e di un confine troppo labile fra bene e male, giusto e sbagliato. Horror dai toni affamati, con un buon lavoro di montaggio e fotografia, pecca altamente di sceneggiatura e drammaturgia, punta tutto sulla crudeltà dell’atto lasciando i personaggi a profondità zero. Punto positivo nel finale dove con un sapiente lavoro d’artigianato lascia lo spettatore a bocca asciutta e stomaco in subbuglio. Rimandato a Settembre.
Luca Valenza