TFF OFF 2017 VII edizione / Recensione

The cured

The cured

David Freyne

95′

Irlanda – 2017

After Hours

Questo film è la dimostrazione di come, nel cinema, spesso basti analizzare un determinato tema da un punto di vista differente per riuscire a realizzare un buon prodotto. L’idea di rappresentare un mondo in cui è stata trovata una cura al morbo che aveva trasformato parte degli irlandesi in zombie si rivela vincente, regalando un pizzico di originalità a un film che di fatto, si presenta più come un thriller che come un vero e proprio horror.

La pellicola si concentra prevalentemente sulla difficoltà di questi “ex zombie” nel reintegrarsi all’interno di una società che li disprezza. Tutto ciò rappresenta una critica, neanche troppo velata, al razzismo degli uomini, sempre pronti a temere e a emarginare il diverso , e in questo caso anche chi era loro simile fino a poco tempo prima. Il film si concentra anche su un altro aspetto negativo dell’animo umano, ovvero la tendenza ad accontentarsi di salvare la maggior parte delle persone, chiudendo gli occhi davanti a chi sta peggio. Il regista non esenta però da colpe i “curati”: se da una parte la ribellione di questi ultimi è giustificata dagli atteggiamenti discriminatori che la società ha verso di loro, dall’altra le persone guarite dal morbo tendono spesso a rifiutare a loro volta l’integrazione.

Ci vengono presentati dei personaggi rotondi e ben caratterizzati. I cattivi hanno tutti una motivazione chiara che li guida, mentre i buoni finiscono a volte per agire soltanto per il proprio tornaconto o per salvare le apparenze. Durante la visione del film lo spettatore si troverà spesso a chiedersi per chi fare il tifo.

Le trame secondarie che nel corso della storia, finiscono per perdere sempre più importanza, potevano essere invece approfondite maggiormente.

Luca Dell’Omarino