di Marvin Kern, Austria, 2013, DCP, 93′
Sezione TFF 2013 – After Hours
“The Station”, film demenziale austriaco. A no, scusate. Film horror austriaco.
Definibile “horror-ecologico” il film ha la volontà di scioccare (e sensibilizzare addirittura) la platea, inscenando una storia di mutazioni genetiche orribili dovute al riscaldamento globale e, nello specifico, allo scioglimento dei ghiacciai.
Un gruppo di scienziati (affetti dal solito cliché del disagiato sociale) sta studiando le variazioni meteorologiche in una stazione alpina austriaca quando scopre che, sulla parete di un ghiacciaio (tinta magicamente di rosso digitalizzato), si sta formando un nuovo organismo unicellulare capace di mescolare il dna di più razze animali insieme (?).
Lo scenario alpino inizia così a riempirsi di volpi-scarafaggi, aquile-insetto, montoni-libellula e altri mix di esseri viventi non meglio definibili ma tutti inevitabilmente brutti, affamati di sangue e cattivissimi.
Il tutto capita proprio mentre una ministra austriaca (una caricatura di Angela Merkel appassionata di trapani) va a visitare la stazione con il suo entourage.
Tra scene ingiustificate (personaggi che sbucano dal nulla nella storia), scene raccapriccianti (il digitale dei mostriciattoli lascia abbastanza a desiderare, Cronenberg con l’analogico era riuscito a essere molto più urtante), una sceneggiatura alquanto ridicola (immancabile la storia d’amore mista a senso di colpa per un aborto), una colonna sonora alla “Profondo Rosso” (ma quarant’anni dopo), il regista Marvin Kern riesce a farci rabbrividire eccome.
Riusciranno i nostri eroi a mettersi in salvo? Bè, chissenefrega.
Da vedere al cinema per gustarsi le risate del pubblico.
di Cattivo Gusto