Regia di Mario Sesti (Italia, 2014, 86′)- Festa Mobile/Ritratti d’Artista
Dico subito che a me questo documentario su Lucio Dalla è piaciuto molto. Mentre scrivo sto ascoltando vecchi pezzi di Dalla, dunque sto avendo esattamente la reazione che il regista Mario Sesti vorrebbe che il pubblico avesse, come ha dichiarato durante il Q&A che ha seguito la proiezione in sala.
Senza Lucio racconta una persona che non c’è: non solo perché il cantautore bolognese è mancato nel 2012 ma anche perché non lo si vede mai in video, se non per brevissimi frammenti di girato. A raccontare Lucio Dalla sono amici, esponenti dell’arte contemporanea e, soprattutto, Marco Alemanno – che ha condiviso molti anni con Dalla – la cui voce fuori campo accompagna le immagini e le foto che scorrono sullo schermo. Dall’intreccio di queste voci emerge il ritratto affettuoso di un uomo curioso e sempre proiettato al futuro oltre di un artista di raro talento, non privo di punti d’ombra dei quali neanche i più intimi sanno molto (le sue preferenze sessuali, l’identità del padre).
Interessante anche l’uso della musica usata come colonna sonora, in qualche modo, anche questa, “senza Lucio”: i brani di Dalla sono infatti reinterpretati da altri artisti.
Il film uscirà nelle sale a inizio marzo 2015, in concomitanza col terzo anniversario della morte del cantautore, morto il 1° marzo 2012.
Sara Minucci