Brillante Mendoza – 2016
110′
Filippine
Festa Mobile
Una città caotica, una famiglia all’apparenza disomogenea e una drogheria; sono questi gli ingredienti da cui Mendoza parte per ideare un brillante film filippino.
La città caotica è una Manila povera e sporca, che rispecchia i comportamenti loschi della protagonista: Ma’ Rosa.
Ma’ Rosa, suo marito Nestor e i tre figli sono i proprietari di una piccola drogheria e arrotondano i guadagni con lo spaccio di droga. Tra di loro non sembra ci sia alcun tipo di rapporto sentimentale, ognuno vive nel suo mondo senza che questi si incontrino. Ma le cose cambiano radicalmente quando i due genitori vengono arrestati dalla polizia. I figli andranno in lungo e in largo, compiranno azioni che non avrebbero mai pensato di compiere alla ricerca di cinquantamila pesos per pagare la cauzione.
La faccia della medaglia viene voltata e una famiglia che sembrava non essere nemmeno una famiglia si rivela ben di più . Sembra quasi che Mendoza ci voglia ricordare che non è importante quanto una famiglia sembri unita all’apparenza, l’importante è essere certi che essa ci sarà nei momenti più bui.
La genialità della regista si riscontra nella caratterizzazione del personaggio di Ma’ Rosa, ritratta, per tutto il film, come un segugio sempre all’erta, mai a riposo, costretta a sobbarcarsi il peso dell’intera famiglia e del negozio a causa di un marito pigro e cocainomane. Nella parte finale Mendoza riuscirà anche, con abile maestria, a far affiorare i sentimenti di questo personaggio così rude, lasciando carta bianca allo spettatore sull’interpretazione dei sentimenti, se positivi o negativi.
Molti lo hanno definito un film violento, ma credo che Brillante Mendoza si sia servita saggiamente e con precisa coerenza delle violenze fisiche e verbali dei commissari corrotti, proprio per trasmettere agli spettatori che in quello spaccato di mondo, molto lontano dal nostro, non ci sia più distinzione tra giustizia e torto.
Emma Squartini