TFF OFF 2012 / Recensione

Age is…

Age is…

Sezione TFF 2012: onde

Categoria TFFOFF: 50 sfumature di sfiga

Un po’ come quando guardi uno di quei porno fetish dal titolo tipo: “Asian piss trans gang”: non sei davvero pronto a quello che stai per vedere, però potevi arrivarci dal titolo.

Age is… è l’ultimo film di Stephen Dwoskin, recentemente scomparso.
Un film sulla malattia e sulla vecchiaia, sospeso tra l’astrattismo e il documentario. Il modo migliore per riassumerlo è: sequenze sulla vita delle persone anziane, montante in scene consecutive di un minuto massimo che si susseguono praticamente prive di sonoro per 72 minuti.

Se ci fosse bisogno di dirlo, diciamolo subito: non è un bel film.

Ma non mi sento di dirvi di non vederlo assolutamente: sarà che avendo avuto la masochistica idea di seguire praticamente soltanto le sezioni “onde” e “torinoFilmLab” mi sto abituando ai film senza colonna sonora, sarà che ormai ho una percezione del tempo distorta dalla bulimia cinematografica…
Sarà che dopo aver visto Abihail Harm e la sua vasca dei zozzoni sono veramente pronto a tutto, quando entro in un cinema…

Siamo abituati a vedere sul grande schermo giovani, belli e sani. La malattia e la vecchiaia raramente entrano al cinema, e quasi mai sono al centro di un’opera. L’estetica, la paura di invecchiare e il ribrezzo per la malattia portano a una trattazione distorta del tema, tranne rare eccezioni. C’è un eccesso di sentimentalismo, di pietismo e di ipocrisia.
Lo scorrere di questa pellicola, invece, è qualcosa di tatolemnte diverso: racconta senza finti pudori e con poetico realismo un’età complicata, che può essere vissuta in modi molto diversi. Alla fine il messaggio salvifico: ci sono anche anziani felici, che non invecchiano soli e vanno all’UniTre, dove passano il tempo a dipingere ceramiche. Se sei fortunato potrai essere uno di loro.
Mi sono chiesto: “e se fosse durato meno?”
La metà del pubblico non avrebbe abbandonato la sala, ad esempio. Però forse non avremmo avuto il tempo di entrare in un mondo dall’estetica ribaltata e abituarci ad esso. Forse proprio questa sorta di sfinimento psichico portato dai primi piani, dai dettagli delle mani che tremano e delle bocche che si aprono è la vera forza di quest’opera. O forse questi sono gli unici pensieri che possono tenerti sveglio durante la proiezione di Age is… Per masochisti della pellicola e nostalgici dell’8 mm.

Roberto Origliasso