TFF OFF VI edizione 2016 / Recensione

Erase everything I said about love

Erase everything I said about love

Guillermina Pico
Argentina – 2016
62
TTFdoc/Internazionale.doc

Un viaggio. Un viaggio interiore e decisamente evocativo. Un viaggio che racconta una storia. Descriverei in questo modo il nuovo documentario di Guillermina Pico, classe 1985, regista e attrice argentina.

Attraverso lunghi piani sequenza che accompagnano lo spettatore in un mondo fatto di natura e bellezza, l’autrice ripercorre senza sosta il suo percorso di crescita e di maturazione: anche il titolo originale (Borrá todo lo que dije del amor, porque no sabía bien quién era, ovvero “Dimentica tutto ciò che ti ho detto sull’amore, perché non sapevo bene chi ero”), infatti, lascia presagire l’elemento della ricerca in se stessi. Una ricerca che, tuttavia, pare non essere ancora conclusa: qual è il vero messaggio che la Pico vuole trasmettere al suo pubblico? Non sembra essere chiaro neanche a lei. Gli spunti, anche interessanti, che questa regista offre sono molti, ma forse troppi: la voglia di comunicare è tanta, così travolgente e dirompente da spezzare il filo conduttore di un documentario che finisce per risultare asettico e sterile. Cosa rimane allo spettatore una volta uscito dalla sala? Probabilmente, solo il riflesso di un cammino e di un’esperienza altrui, personali e intimi, troppo distanti ed effimeri.

Il materiale utilizzato per realizzare questa pellicola, raccolto tra il 2009 e il 2014, è dunque davvero ampio, ma non per questo poco valido. L’autrice si concentra molto sulla natura, in tutti i suoi aspetti: un fiore, tramonti, cavalli; l’amore per il particolare trasuda da ogni fotogramma e quasi trascende la tecnica. Guillermina Pico tenta pallidamente di delineare un canone di bellezza proprio tramite questi dettagli; ancora, attraverso valori universali, come quello della famiglia, ma anche grazie ad altri elementi, fornisce la sua personale interpretazione del mondo, la sua visione della quotidianità.

Luci e colori si fondono insieme per un efficace impatto sensoriale che trascina lo spettatore in una realtà parallela, vaga e alienante.

Una realtà, però, che non permette di comprendere a pieno chi sia Guillermina Pico e cosa voglia dirci.

Federica Antonioli